MacBook Air M1 – Recensione Vec Solutions
Non starò ad elencarvi le specifiche tecniche, quelle le trovate sul sito Apple e sono molto dettagliate.
Quello che voglio mettere in risalto è la grande cura nei dettagli, tipica di casa Apple: dallo schermo con risoluzione 2560×1600 – tantissimi per un 13,3″ – e gamma cromatica P3, utilissima per chi fa foto/video editing, alla presenza di ben 3 microfoni per migliorare le video-chiamate riducendo i rumori ambientali.
È stata anche introdotta la nuova Magic Keyboard, che riprende il vecchio meccanismo a forbice migliorato per un feeling di scrittura più piacevole.
Disponibile in 3 colori – Argento, Oro e Grigio Siderale – e 2 versioni distinte che differiscono fra loro principalmente per la quantità di RAM a bordo (8 o 16 GB) e spazio disco (256 o 512 GB)… in realtà vi sarebbero anche i core della GPU (7 o 8 core) ma come dicevo prima, non mi voglio soffermare sulle caratteristiche tecniche. 😁
Pro e Contro
Iniziamo col dire che sono rimasto impressionato dalla durata della batteria, ben 15 ore di utilizzo in navigazione web senza alcun problema.
Verrebbe da pensare che Apple abbia ottenuto questi risultati penalizzando le prestazioni… e invece no! È proprio il Silicon M1 a garantire prestazioni al top, che vanno quasi ad eguagliare l’ottimo processore Ryzen 7 4800H nei benchmark pur consumando il 70% in meno. 😮
Ma vi dico di più: un consumo irrisorio a livello di tutti i componenti significa non solo una maggiore durata della batteria, ma anche l’assenza di ventola per il raffreddamento. Semplicemente non ce n’è bisogno perchè il MacBook Air M1 non scalda affatto, neanche sotto pressione.
Questo significa che è completamente silenzioso, come un tablet o uno smartphone.
Ma allora cosa non mi è piaciuto?
Beh, la grandezza dello schermo in primis. Abbiamo solo un dispositivo da 13,3 pollici, un po’ pochini per lavorarci seriamente senza uno schermo esterno. Se volete qualcosa di più grande, dovrete comprare un MacBook Pro 16″ basato sulla vecchia architettura x86. Per ora non ci sono alternative.
La telecamera, ferma solo a 720p, è un altro neo che un po’ dispiace. Su un dispositivo di questo tipo sarebbe stata indicata almeno una webcam in Full HD.
Anche la scarsità di connettori è un problema. È tutto affidato a 2 porte USB Type-C – di cui una occupata quando si è in carica – e ad una porta jack audio. Basta.
Se vorrete connettere accessori, schermi, dischi esterni e quant’altro, dovrete necessariamente comprare un hub USB-C.
Infine un problema “temporaneo” è l’assenza di programmi nativi. Alcuni sono stati già portati verso la nuova architettura. Il vecchio parco software x86 è ancora lontano dall’essere traghettato su ARM, per cui molti programmi gireranno su Rosetta 2.0 (che i vecchi tecniconi come me ricorderanno anche per la precedente versione, quando si passò proprio dall’architettura PowerMac a quella x86).